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Colonna vertebrale

Colonna vertebrale
La colonna vertebrale (o rachide) è l'asse di sostegno del nostro corpo ed il mezzo di protezione del midollo spinale; è costituita da una serie di elementi ossei sovrapposti seguendo linee di forza e forme ben definite, le vertebre, che in numero di 33-34 sono raggruppate in 7 cervicali, 12 dorsali o toraciche, 5 lombari, 5 sacrali e 4-5 coccigee.
Ernia del disco - Protusioni
L’ernia del disco è definita come la fuoriuscita di porzioni più o meno estese della sostanza discale dai suoi normali confini anatomici.
Il processo può avere luogo in tempi brevi oppure svilupparsi nel corso degli anni come parte di un processo degenerativo articolare.
E’ bene tenere presente che le più frequenti sindromi dolorose a carico del rachide (cervicalgia, lombalgia) possono essere causate da alterazioni discali, ma nella maggior parte dei casi originano da patologie di altra natura, spesso di tipo “funzionale” (vizi posturali, contratture muscolari, ecc). Diverso è il caso dei quadri morbosi legati a compressioni delle strutture mielo-radicolari (cervicobrachialgia, lombosciatalgia, mielipatia), nel cui determinismo entra più spesso in gioco l’ernia del disco.

Lombagia acuta
La lombalgia è la più frequente causa di astensione dal lavoro e d’invalidità negli adulti al di sotto dei 45 anni. La gran parte dei sintomi, però, ha durata limitata e nell’85% dei casi i pazienti mostrano un miglioramento significativo e ritornano all’attività lavorativa entro un mese.
A causa della profondità dei tessuti molli lombari la localizzazione di una lesione ad una struttura specifica è un compito difficile, se non impossibile; inoltre a questo livello, sia che la lesione sia muscolare o ligamentosa i protocolli di trattamento sono simili.
Un sollevamento di pesi ripetuto o l’utilizzo di strumenti che causino vibrazioni il più delle volte aggrava una lombalgia. Altri fattori di rischio includono scarsa forma fisica, scarsa soddisfazione lavorativa, fumo ed ipocondria. Episodi recidivanti sono intervallati da mesi o anni; recidive più frequenti suggeriscono una patologia degenerativa del disco.
I pazienti riferiscono l’insorgenza acuta di lombalgia, spesso in seguito al sollevamento di un peso. Il movimento può essere anche minimo, come ad esempio il chinarsi per raccogliere un foglio di carta. Spesso il dolore si irradia ai glutei ed alla coscia posteriore. I pazienti possono mantenere con difficoltà la posizione eretta e possono avere bisogno di cambiare frequentemente posizione.


Lombagia cronica
Il sintomo fondamentale è una lombalgia che si irradia a uno o entrambi i glutei: il dolore viene sovente descritto come “meccanico”, in quanto è aggravato da attività quali piegarsi, sollevare qualcosa, eseguire rotazioni o incurvarsi. I pazienti possono riferire rigidità o avere un’anamnesi di sciatalgia intermittente (dolore irradiato posteriormente all’arto inferiore), ma il sintomo predominante è la lombalgia. Il dolore è tipicamente alleviato con la posizione orizzontale o una notte di riposo, tuttavia alcuni pazienti possono lamentare risvegli notturni.
E’ comune la dolorabilità lombare o sacro-iliaca. I pazienti potrebbero manifestare una inclinazione laterale o anteriore per la contrattura muscolare. La funzionalità motoria e sensitiva e i riflessi degli arti inferiori sono normali. Il sollevamento della gamba estesa e l’articolarità del rachide possono essere moderatamente limitati. Anche se non caratteristici, sono possibili in questa patologia reperti non organici come ipersensibilità diffusa cutanea, una localizzazione non anatomica dei sintomi, reazione al dolore non coerenti e comportamenti antalgici esagerati.